PERCORSO EDUCAZIONE CIVICA
PERCORSO EDUCAZIONE CIVICA CLASSI QUARTE E QUINTE
Da qualche anno nelle scuole sono nati percorsi di Educazione civica, nuova materia che permette ai colleghi di trovare strade di collaborazione e agli allievi di confrontarsi in modo nuovo con temi importanti per il loro futuro di cittadini.
E allora, dopo un giro di telefonate per tastare la disponibilità di alcune realtà del territorio è nato un percorso che ci ha allontanati per qualche lezione dai banchi di scuola per farci incontrare modelli economici alternativi, dove l’attenzione allo scarto e l’attenzione all’ambiente sono core mission, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e con le parole dell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco. Abbiamo imparato che la nostra città è attenta ai bisogni delle persone in difficoltà non solo attraverso le istituzioni, ma anche attraverso il terzo settore, cercando di dare dignità alle famiglie che attraversano momenti di difficoltà di vario genere.
Passeggiando per il centro di Savigliano abbiamo “scoperto” la bottega di Mai+sole in Via Beggiami. In 5°H Licia, Elena, Beatrice e Chiara sono state colpite non solo da Liliana e Anna, due delle volontarie che ci hanno accolte, e dal loro lavoro di raccolta fondi attraverso il recupero di oggetti ed abiti di seconda mano, ma soprattutto “dalle loro esperienze personali e dalla loro professionalità nel gestire le emozioni in un’attività di aiuto ed ascolto di donne vittime di violenza, dal quale non ricavano un compenso in denaro, ma una grande soddisfazione a livello umano”.
La settimana seguente abbiamo scoperto che a pochi metri di distanza, sempre in Via Beggiami, c’è la bottega del Tam Tam, che da associazione di volontariato si è trasformata ad inizio 2022 in cooperativa sociale, attivando preziosi percorsi di collaborazione con i produttori locali e con la casa di reclusione di Fossano.
Per Paola, Davide, Gianluca e Melissa “il Tam Tam è una piccola bottega accogliente e colma di prodotti di vario tipo, che opera secondo i principi del commercio equo e solidale. Questa è una forma di attività commerciale che non ha come obiettivo primario il conseguimento di un utile ma la salvaguardia dell’ambiente, il rispetto dei diritti umani e la lotta allo sfruttamento”. Sara, Kristin, Asia e Izabela di 4°D hanno notato “prodotti alimentari e di artigianato provenienti da piccoli imprenditori, in modo da garantire la qualità, i prezzi giusti per i produttori, la chiarezza sulla provenienza di prodotti attenti all’uomo e all’ambiente”.
Alì di 4°A è stato affascinato dalle parole di Valentina, che ci ha raccontato la storia della bottega, ma soprattutto dalla presenza di Francesco, un detenuto di Fossano che “ha avuto il coraggio di parlare della sua storia, a faccia scoperta, e dei suoi obiettivi nella vita, per non tornare alle vecchie abitudini”.
E dopo che le due quinte hanno assistito allo spettacolo sulla mafia in carcere a Saluzzo siamo stati al Caffè Intervallo per incontrare Marco, che ha contribuito alla realizzazione di questo spettacolo. Alessia, Erica, Chiara, e Lapo di 5°D così descrivono l’esperienza: “in questo bar si dà la possibilità di lavorare a persone socialmente svantaggiate come Fulvio, un detenuto a fine pena che ci ha raccontato la sua storia. La sua esperienza di vita ci ha lasciato diversi insegnamenti: non tutti i carcerati rispettano gli stereotipi prefissati dalla società e tutti meritano una seconda possibilità. Questa possibilità è rappresentata dal percorso stesso all’interno del carcere, che, se svolto in maniera adeguata, può dare nuova vita a persone che prima erano senza speranza. Il caffè Intervallo è un ottimo esempio del buon funzionamento di questi progetti”.
Ancora la 5°H con le parole di Giorgia, Leonardo e Lucia: “Siamo stati a Saluzzo, dove alcuni detenuti hanno messo in scena diverse scene in cui rappresentavano il mondo della mafia, i linguaggi che vengono usati, accordi tra boss, linguaggio dei segni ecc., prendendo spunto da programmi televisivi e film di cui hanno mostrato anche diversi spezzoni.