Pro-tetto (3A Liceo Scient)
Nell'ultimo periodo di lezioni, la nostra classe ha affrontato il macro - tema del viaggio.
Inizialmente ci siamo cimentati nella programmazione di tre diversi viaggi
● Il primo che ci è stato proposto era un viaggio di puro piacere, ovunque si volesse andare e la classe si è sbizzarrita, programmando mete turistiche conosciute e non, persino proponendo viaggi in InterRail. Il budget pro capite di questi viaggi era di circa 500 euro, che rappresenta la disponibilità "normale" per un viaggio all'estero.
● Il secondo viaggio del quale abbiamo parlato è stato il pellegrinaggio: ogni membro del gruppo aveva a disposizione circa 1.500€ perché questo viaggio, a differenza del primo, poteva durare di più. Tra le mete che avevamo a disposizione c'era qualsiasi luogo di culto nel mondo: i nostri itinerari arrivavano in luoghi come la cattedrale di Canterbury o templi buddisti in Thailandia.
● Il terzo viaggio invece è stato il più profondo dei tre: avevamo a disposizione solamente 150 euro a testa e dovevamo obbligatoriamente raggiungere Beirut in un massimo di tre mesi. Ogni gruppetto si è cimentato nel trovare strade sicure nonostante il misero budget, a volte abbiamo immaginato di rubare un motorino o lavorare per un certo periodo per ricevere più soldi. Quest'ultimo lavoro è stato come fare un "viaggio della speranza", ma al contrario. (Gabriele). Per arrivare alla nostra meta abbiamo dovuto reinventarci ed è qui che ci siamo veramente resi conto di quanto eravamo privilegiati negli altri viaggi. (Margherita)
Queste tre esperienze ci hanno portato a riflettere su quanto sia importante viaggiare, talmente importante che a volte diventa necessario. (Elisa)
Ho notato che ogni gruppo, attraverso mezzi completamente diversi dai tuoi, è arrivato a destinazione ma anche che se rifacessimo cento volte questo lavoro ogni volta verrebbero fuori viaggi diversi con tappe diverse. (Manuel)
All'inizio non capivo il senso di questo lavoro, e mi ha messo in discussione soprattutto il terzo viaggio perché non avevo la certezza di uscirne vivo. (Matteo)
Io ho capito in questo percorso lento e indirizzato a farci capire i limiti le difficoltà che affrontano ogni giorno i migranti, che il viaggio è anche e soprattutto nella testa. Sono riuscita a immaginare le paure, la speranza e gli impedimenti che può provare un migrante (Ilary).
Ogni giorno qualcuno con la metà del nostro budget, la metà della nostra consapevolezza geografica, la metà dei nostri strumenti parte per un viaggio con il doppio del tragitto e il doppio del rischio: la differenza è che il viaggio che loro organizzano lo devono fare davvero! (Francesca)
A noi sembra scontato fare un determinato percorso e giudicare è davvero troppo facile (Nicolò).
E allora abbiamo riflettuto anche sull'attualità e a Cutro erano in centottanta: vita più, vita meno (Pietro).
L'obbligo di rimanere fermi su una nave in balia delle onde o nello stesso posto per ore o attraversare un mare ricco di insidie mi convincono a pensare che la realtà migratoria sia una delle più impegnative (Francesco).
Le coste d'Italia sono macchiate dal sangue di uomini, donne e bambini che cercavano di ottenere la salvezza ma il mare, come la natura in generale, non fa preferenze, anche se forse è rimasto l'unico. Così tanti esseri umani non possono morire silenziosamente (Mattia).
Siamo partiti dall'organizzazione di tre viaggi dove man mano si aggiungevano sempre più difficoltà per poi discutere tra di noi di questo argomento e infine abbiamo avuto la possibilità di avere un incontro con Giorgia, ex-allieva di questa scuola e presidentessa dell'associazione Pro-tetto.
Giorgia ci ha raccontato storie di ragazzi che sono veramente esistiti e che ce l'hanno fatta. Spero davvero che tutti coloro che hanno affrontato questo viaggio della speranza trovino qualcuno che li ascolti per far sì che questi racconti non muoiano mai. (Arianna)
Siamo partiti da "babaciu" un pupazzo fabbricato in legno che ha una caratteristica particolare: ha la faccia da un lato biancor dall'altro nero e Giorgia ci ha parlato di interculturalità e di uguaglianza nella differenza. (Simone)
E abbiamo capito che Pro-tetto è unione, amore, passato ma allo stesso tempo futuro, divertimento, speranza e lavoro. (Tommaso)