Pro-tetto (3B Liceo Scient)
Possiamo facilmente notare che il filo conduttore di questi lavori è stato il viaggio, però i tre che abbiamo organizzato sono stati viaggi molto diversi: Il primo era un viaggio di piacere, il secondo un viaggio di fede ed il terzo possiamo definirlo un viaggio obbligato, il peggiore da organizzare ma nella realtà più il più comune. (Sofia)
Il viaggio può essere un obbligo, una necessità dovuta alle circostanze in cui ci si trova.
Il viaggio può essere l'aspirazione ad una vita migliore, una speranza.
Il viaggio può essere una dimostrazione delle proprie capacità se stessi, una prova.
Il viaggio può essere un atto di fede.
Il viaggio può essere libertà.
Queste sono tutte le sfaccettature che intravedo nella parola viaggio mentre prima tendevo a cogliere solo la sfumatura di spensieratezza.
Camminare, poi, è il metodo più antico per spostarsi ma è un'opzione che tutti possono scegliere, indipendentemente dalla parte del mondo da cui provengono e dalla quantità di soldi che possono permettersi di spendere (Luana)
Penso che i viaggi intrapresi dai profughi sono come dei pellegrinaggi perché sono spinti dalla fede che hanno nel poter arrivare a destinazione (Martino)
Il viaggio può essere fatto per svariati motivi, arrivando anche a cambiare la vita di coloro che lo compiono. Quasi tutti i viaggi prevedono un'andata ma anche un ritorno. Ci sono viaggi però che non hanno un ritorno certo e neppure un arrivo definito e sono quelli dei migranti che mettono in gioco le loro vite per provare a cambiarle (Irene)
Noi siamo partiti immaginando un viaggio di piacere e senza vincoli (a parte quello dei soldi) per andare a stringere sempre più il nostro campo di scelte e di libertà (Melissa)
Ogni volta le condizioni erano via via più sfavorevoli, e forse questo ci può far capire come si sentono tutte quelle persone costrette ogni giorno a doversi organizzare per spostarsi in un altro paese e cambiare completamente vita. (Miriam)
Dal momento in cui usciamo dal nostro paese ci stiamo lasciando le spalle cioè che conosciamo a cui siamo abituati, uscendo dal nostro guscio. Un migrante viaggia più alla cieca di un pellegrino e probabilmente il suo percorso richiede più coraggio e pure più fiducia nella futura casa che troverà. (Sara)
Cercando di organizzare un viaggio dall'Italia Beirut con soli 150 euro, senza poter usare l'aereo per muoverci, abbiamo sperimentato alcuni dei disagi che i migranti hanno durante i loro spostamenti: la difficoltà nello spostamento e nell'approvvigionamento del cibo per via dei pochi soldi, le poche cose che puoi portare con te che sicuramente non ti bastano per avviare una nuova vita in un nuovo paese. (Davide G)
Trovare i giusti percorsi, usare i mezzi di trasporto adeguati e soprattutto riuscire a superare certi confini sono state prove durissime. La limitatezza del nostro budget è stato senz'altro uno dei problemi maggiori perché ci limitava molto nelle nostre scelte. (Davide F)
Non oso immaginare quanto può essere complicato abbandonare tutto e tutti; la cosa migliore che possiamo fare è in ogni modo cercare di salvare i migranti dal grande nemico mare e dalle sue onde, ma anche cercare di dar loro una vita e una identità una volta arrivati in Italia (Ludovica)
Anche mio padre ha dovuto migrare dall'Albania all'Italia ed è arrivato attraverso un peschereccio; tuttavia dopo l'identificazione e il visto la sua fortuna più grande è stata avere dei parenti in giro per l'Italia e riuscire a integrarsi in fretta, ma oggi chi non ha nessun appoggio può trovare quello di Pro-tetto. (Emiliano) Questa associazione crede nella possibilità di rapporti basati sulla fiducia che fa stare in piedi anche le cose più fragili. (Maddalena)